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Una bambina di 10 anni è morta partecipando ad una challenge conosciuta, forse, tramite Tik Tok.

Questo fatto porta con sé una tragicità inimmaginabile.

All’improvviso torna di tendenza parlare di educazione digitale per i bambini, per i genitori, per le scuole per tutti.

All’improvviso condanniamo TikTok, le famiglie, i bambini, il mondo che non è più quello di una volta.

È vero, ci vuole più educazione.
Educazione, in primis quando si parla di fatti così tragici.
Educazione nel pesare le parole che usiamo on-line e off-line, perché alcune parole pesano tonnellate e stritolano le persone a cui vengono lanciate.
Educazione quando ci permettiamo di giudicare le vittime di un fatto così tragico che a solo leggere la notizia ti si stringe il cuore.

È vero, ci vuole più educazione digitale.
Un’educazione digitale per le istituzioni, per le famiglie, per i ragazzi.
C’è bisogno che il tema educazione digitale non sia più solo un fottuto trend.
Non sia una moda ma prenda struttura e che coinvolga i ragazzi in maniera sistemica. Forme di educazione digitale inclusive e proattive.
Forme educative moderne, contemporanee ed efficaci.
Non fuffa.

E ci vuole silenzio.
Un rispettoso silenzioso verso queste tragedie.
Dobbiamo essere in lutto perché non ha fallito una famiglia, un paese o una scuola. Abbiamo fallito come società.

Cosa ci resta da fare? Arrenderci agli “ineluttabili algoritmi”? Arrenderci alla complessità del mondo, cedendo alla logica delle semplificazioni, dei “buoni e cattivi”, degli appelli accorati contro tutto e tutti buoni solo a lavarci la coscienza? Arrenderci senza neppure affrontare davvero il problema?

No, per nulla.
Rimboccarci le maniche e fare. Agire il cambiamento. Darci dentro. Chiedere aiuto e dare aiuto.

Un passo dopo l’altro. Un clic dopo l’altro.
Tornare ad essere comunità. Tornare ad essere umani.

Gregorio Ceccone

Author Gregorio Ceccone

Dal 2006 mi occupo di educazione ai media e al digitale: coltivo questa passione educativa sin da quando usavamo i cellulari in bianco e nero e non esistevano i selfie. Esperto in teorie e metodologie dell’e-learning e della media education. Negli anni ho avuto la possibilità di seguire e coordinare diversi progetti a livello nazionale ed europeo.

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