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Se ti dico la parola SMOMBIE a cosa pensi? E se ti dicessi che con molta probabilità anche tu sei uno SMOMBIE

No, non ti sto offendendo, è un neologismo coniato recentemente unendo le parole “smartphone” è “zombie”, con il quale vengono chiamate le persone che camminano per le strade con lo sguardo fisso sullo smartphone.
Le riconosci facilmente: cammino lento, passo incerto, dorso curvo, capo chinato in avanti e ruotato verso la mano che tiene il cellulare. Sono distratti, hanno reazioni di equilibrio molto lente, non esplorano visivamente l’ambiente… insomma, un pericolo su due gambe!

Si tratta di un’abitudine diffusa ampiamente e in costante aumento.
Ovviamente questa alterazione dello schema del passo comporta complicanze non solo sul piano posturale e biomeccanico (vedi articolo Smartphone: quanto incide sulla postura e la salute del nostro collo), ma anche un aumento del rischio di traumi per disattenzione, dalla semplice distorsione di caviglia ad incidenti ben più gravi.

Gli studi su smartphone e postura

L’università britannica Anglia Ruskin University ha verificato che l’utilizzo dello smartphone sta cambiando il nostro modo di camminare e di vedere il mondo attorno a noi. Attraverso dei sensori di analisi del movimento e dei tracciatori oculari è stato analizzato il modo in cui le persone con lo smartphone in mano affrontano gli ostacoli. Ebbene utilizzando uno smartphone si guarda per terra meno spesso e per meno tempo, nello specifico per il 61% del tempo in meno. Scrivendo un messaggio la velocità del passo si riduce del 40% e diventa più instabile e scomposta. 

Quindi si procede con meno attenzione e senza la piena consapevolezza di sé e dell’ambiente circostante con seri rischi di farsi male o farne ad altri.

Le leggi per contrastare gli “smombies”

In alcuni paesi le autorità competenti sono state obbligate a trovare delle soluzioni per ridurre quest’alta incidenza di infortuni accidentali.

In Cina, USA e Belgio, per esempio, sono state create sulle strade delle città delle corsie preferenziali ricche di segnalazioni (frecce, segnali luminosi) facilmente visibili a chi ha il capo chinato in avanti.

La deputata del New Jersey, Pamela Lampitt, ha previsto una multa di 50 $ e fino a 15 giorni di carcere per chi cammina con lo sguardo fisso sul cellulare.
In Corea del Sud negli ultimi cinque anni gli incidenti per utilizzo di smartphone durante il cammino sono raddoppiati e nel 40% dei casi la persona coinvolta aveva meno di vent’anni. Il garante per le telecomunicazioni ha rilasciato un’applicazione per fermare gli smombie: Dopo 5 passi il cellulare si blocca automaticamente.
In Olanda a Bondegraven sono stati installati sui marciapiedi dei semafori bassi e facilmente visibili a chi cammina con la testa abbassata e lo sguardo sullo schermo.

Non meno importante e da non sottovalutare è l’alterazione posturale e biomeccanica che questa nuova abitudine comporta, rischiando di farci dimenticare quanti sono invece i benefici della camminata e quanto sarebbe più vantaggioso approfittare dei tratti casa- scuola o casa- lavoro per allenarci.

I benefici della camminata corretta

Camminare con uno schema di movimento corretto comporta una serie di benefici al corpo umano che troppo spesso sottovalutiamo:

  • 1. Schiena dritta e testa alta permettono una migliore distribuzione del peso del capo e del corpo mentre si cammina e riducono la pressione sul diaframma con conseguente miglioramento anche della funzione respiratoria.
  • 2. Spalle basse e aperte aiutano a raddrizzare la schiena. Inoltre questa postura ci fa sembrare più belli e migliora autostima e forza
  • 3. L’oscillazione ritmica delle braccia coordinata alle gambe aumenta l’efficienza della falcata e permette di andare più lontano rispetto a mantenere le braccia ferme. Inoltre avere braccia e mani libere consente di avere migliori reazioni di equilibrio e di protezione da cadute o colpi.
  • 4. L’appoggio al suolo prima del tallone, poi della pianta e infine della punta del piede stimola il ritorno venoso e linfatico a livello di arti inferiori.

Ma i benefici di una deambulazione corretta non sono “solo” questi.

Camminare bene può essere l’antidoto contro la sedentarietà e può essere visto come un intervallo giornaliero per la cura di sé.

Sempre più studi individuano il cammino come valida attività motoria: pochi rischi e molti benefici se paragonati ad altre attività fisiche più traumatiche per il nostro organismo come ad esempio la corsa.

Oltre a quelli già citati ci sono:

  • 1. Controllo del peso
  • 2. Miglior gestione dei livelli di colesterolo (controllo del diabete).
  • 3. Regolarizzazione della pressione
  • 4. Miglioramento della circolazione periferica, riduzione di gonfiore e insufficienza venosa agli arti inferiori.
  • 5. Potenziamento dell’apparato muscolo-scheletrico.
  • 6. Riduzione dello stress grazie alla produzione di endorfine.
  • 7. Miglioramento dell’attività del sistema immunitario.
  • 8. Regolarizzazione dell’attività tiroidea.
  • 9. Potenziamento dell’apparato cardiovascolare e respiratorio essendo un’attività aerobica a bassa intensità.
  • 10. Inoltre, grazie al suo movimento ritmico e coordinato, e al fatto che non richiede concentrazione, permette di mettere da parte pensieri e preoccupazioni e ciò favorisce la lucidità mentale e la creatività

10mila passi per la salute

Ma quanto bisogna camminare? Non molto. L’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha lanciato lo slogan “10.000 passi al giorno“ per stare bene (7 km circa). Sembra molto, ma in realtà si stima che mediamente una persona percorra 5 km al giorno mentre svolge le proprie attività. Basta davvero poco: tre passeggiate al giorno da 10 minuti ciascuna.

E quindi il cellulare può diventare uno strumento per agevolare questo tipo di attività.

È infatti utile per monitorare quanto ci muoviamo nell’arco della giornata. Esistono app gratuite che raccolgono e memorizzano i dati relativi alla nostra attività fisica e li inseriscono in grafici e tabelle che descrivono i nostri miglioramenti.

Consentono di tenere traccia del percorso fatto a piedi, di corsa, in bici ….del tempo impiegato, delle calorie consumate, della velocità media e di vari altri dati. Possono includere anche alcune funzioni social che consentono di condividere i propri allenamenti con altri utenti. 

Sono utili e stimolanti!

Perché vi stiamo dicendo tutto questo?

Lo smartphone e tutti gli strumenti tecnologici che possediamo oggi sono meravigliose opportunità di crescita, esperienza, conoscenza, connessione. È davvero un peccato lasciare che si trasformino, invece, in strumenti di involuzione, rendendoci gobbi, chiusi e fisicamente meno performanti.

L’idea che si possano fare mille cose contemporaneamente con questi strumenti non deve portarci a ridurre l’attenzione e la dedizione per i gesti che svolgiamo nel nostro presente.

Camminare è un’attività ricca di pregi, come vi abbiamo mostrato in questo articolo, ma quelli che non sono stati citati sono forse ancora più importanti. Tenere lo sguardo rivolto al mondo ci permette di esprimere quelle qualità in cui l’essere umano è davvero in grado di eccellere: la connessione e la relazione. 

La prossima volta che siete per strada, tra la casa e la scuola o la palestra o dopo il lavoro provateci: tenete in tasca il vostro smartphone, raddrizzate la vostra schiena, alzate lo sguardo e ricollegatevi al mondo intorno a voi.

Articolo di Lisa Furini e Lucia Primofisiocolore.it

Lisa Furini

Author Lisa Furini

Fisioterapista dal 2003, specializzata nell’area ortopedica e neurologica e nel trattamento dei disturbi linfatici.

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