Fermiamoci e guardiamoci intorno un momento: quanti monitor e schermi ci sono nel nostro campo visivo?
Il modo in cui ci siamo circondati di tecnologia e monitor di varie dimensioni ci ha portati al punto che spesso facciamo esperienza delle cose solo vedendole attraverso dispositivi elettronici (cellulari, tablet, computer, e tv).
Il loro utilizzo prolungato, come abbiamo visto nel precedente articolo, può interferire negativamente sulla nostra postura, ma può anche ripercuotersi sul nostro sistema visivo, in particolar modo sull’occhio. E in questo articolo capiremo come.
La luce blu-viola
La luce blu-viola emessa dai monitor sembra essere dannosa per la parte posteriore dell’occhio aumentando il rischio di maculopatia e danni alla retina.
L’occhio umano non è ancora abituato all’esposizione a questa tipologia di emissione luminosa. Probabilmente l’evoluzione porterà ad una compensazione, ma per il momento si stima che il 30% della popolazione digitale possa nel tempo sviluppare un difetto visivo, prevalentemente la miopia.
L’occhio umano percepisce luce la cui lunghezza d’onda è compresa tra i 380 e il 780 nm. Al di sopra di questo valore vi è la luce infrarossa, al di sotto quella ultravioletta. La luce blu- viola è la radiazione luminosa visibile più vicina all’ultravioletto. È compresa tra i 380 e il 500 nm, ha quindi una lunghezza d’onda corta che le conferisce una energia elevata.
Fisiologicamente l’occhio possiede dei filtri che lo proteggono dalle radiazioni luminose nocive. Parliamo della cornea, che appunto assorbe la luce UV, e del cristallino, che assorbe la luce blu.
Ma il prolungato periodo di esposizione a queste radiazioni luminose non permette a tali filtri di essere sufficientemente protettivi.
Oltre a problemi visivi la luce blu viola sembra essere responsabile anche di mal di testa e insonnia.
Ricarichiamo le nostre batterie
Le attività biologiche umane sono influenzate dal ritmo circadiano, caratterizzato da un periodo di 24 H, in cui il nostro corpo si regola per affrontare le varie fasi della giornata come il sonno, la veglia, i pasti, il lavoro, le attività fisica eccetera. Il sonno è regolato da una serie di elementi che agiscono sul cervello come luce, attività fisica e produzione di melatonina.
La produzione di questo ormone aumenta con la comparsa dell’oscurità, raggiunge un picco tra le 2 e le 4 di notte e poi decresce gradualmente fino al mattino quando ricompare la luce e il corpo inizia a produrre gli ormoni della veglia (come il cortisolo). La luce blu interrompe la produzione di melatonina interferendo con il ciclo del sonno.
Uno studio del Rensellaer Polytechnic Institute di New York evidenzia come l’utilizzo di dispositivi elettronici influenza negativamente il riposo notturno. I risultati raccolti dimostrano che 2 ore di utilizzo continuato di tali dispositivi prima di dormire riduce del 22% la produzione di melatonina che porta difficoltà ad addormentarsi e, di conseguenza, una diminuzione delle ore di sonno.
In pratica si rischia di passare intere mezz’ore a fissare il soffitto con ancora negli occhi lampi di luce, immagini e caratteri appena osservati nello schermo.
Anche gli occhi hanno bisogno di una ricarica!
Se vogliamo trovare una metafora semplice, anche il nostro sistema psicofisico si comporta come un dispositivo tecnologico, in quanto svolge moltissime funzioni sofisticate durante il giorno e necessita di qualche ora di ricarica durante la notte.
Ma se sostituiamo le ore di ricarica con insonnia, scrollate dello schermo del nostro smartphone e stimoli visivi eccessivi, la ricarica non avviene.
Ha senso iniziare la giornata con le batterie già al 50%?
Certo che no!
E’ comprensibile, quindi, che la riduzione della qualità e della quantità del riposo, oltre a non permettere un’adeguata rigenerazione dei sistemi fisiologici del corpo, influenza negativamente anche il tono dell’umore e la qualità della vita.
Va considerato, poi, che la maggior parte di noi, adolescenti compresi, per lavoro, studio o svago può passare dalle 8 fino alle 14 ore davanti ad un monitor, anche in modalità multitasking (utilizzando contemporaneamente più dispositivi).
Diventa necessario trovare delle strategie preventive!
Strategie che in qualche modo ci permettano di tutelare la nostra salute e quella dei più giovani e di promuovere un utilizzo consapevole di ciò che la tecnologia fornisce.
Vediamo assieme come possiamo fare prevenzione.
Alcune semplici norme comportamentali
- Mantenere almeno 70 cm di distanza tra gli occhi e il monitor (corrispondono all’incirca alla lunghezza del braccio esteso davanti a noi).
- Rispettare una pausa da qualsiasi dispositivo elettronico di 5/10 minuti ogni 2 ore.
- Se prescritti perché necessari, utilizzare occhiali o lenti a contatto adeguatamente correttivi.
- Verificare che l’illuminazione degli ambienti sia adeguata ed uniforme e non crei contrasto con lo schermo.
- Calibrare l’illuminazione del dispositivo, cercando di tenerla bassa.
- Evitare l’utilizzo di dispositivi elettronici a letto prima di dormire. Evitare soprattutto la posizione sul fianco, che comporta un utilizzo non bilanciato dei due occhi. E questa è la parte più difficile, perché il momento di svago prima di dormire ce lo concediamo tutti. Il trucco più semplice in questo caso è acquistare una sveglia così da spegnere lo smartphone e lasciarlo fuori dalla propria stanza.
Qualche esercizio per salvaguardare la nostra vista
E’ importante stimolare la messa a fuoco di oggetti distanti affinché l’occhio, più impegnato durante la giornata a vedere immagini vicine, non perda questa capacità.
Per questo motivo eseguire quotidianamente semplici esercizi di ginnastica e convergenza oculare sarà importante e vi ruberà pochissimi minuti (provateli adesso!)
1) Tenendo in mano un oggetto di dimensioni contenute (come una penna), stendere il braccio davanti al volto e, fissando la punta di tale oggetto, avvicinarlo al naso e poi allontanarlo nuovamente cercando di non perdere la messa a fuoco. Ripetere l’esercizio almeno un paio di volte, prima con un occhio alla volta, poi con entrambi.
2) Eseguire almeno un paio di volte al giorno i movimenti oculari come indicato nelle immagini qui sotto:
Questi esercizi sono utili per mantenere allenati ed elastici i muscoli oculomotori (ovvero coloro che sono responsabili dei movimenti dell’occhio). Essi infatti sono strettamente collegati con i muscoli cervicali e posturali e, in presenza di difetti visivi o anche di semplice stanchezza oculare, il corpo è costretto ad adattarsi creando tensioni non necessarie. Mantenere una tensione fisica per 8-10 ore al giorno non è certo salutare per tutto il corpo.
In conclusione quindi, ci sentiamo di sottolineare l’importanza di adottare regole e abitudini più salutari per noi stessi e per i giovani sempre più chiamati all’uso intenso della tecnologia. Essa è uno strumento eccezionale a nostra disposizione, facciamo sì che non sia un’arma che si ritorce contro di noi.