La privacy al tempo delle chat
Quando i telefoni cellulari sono diventati un bene di consumo accessibile a tutti si è levato subito l’altissimo lamento dei soliti tromboni che pensavano fosse finita per sempre l’era della scrittura. Solo comunicazioni a voce, immediate, in qualunque posto del mondo.
Non è andata così.
Oggi tendiamo a considerare le telefonate inattese come un gesto di scortesia, mentre è perfettamente accettabile scrivere ad un’altra persona quanto di più privato e personale vogliamo comunicare. Magari proprio quelle cose che in una telefonata o di persona non avremmo il coraggio di dire ad alta voce.
L’emozione è più forte del ragionamento e liberi dallo sguardo giudicante dell’altro possiamo finalmente, immediatamente, esprimere tutto quello che proviamo con lettere, immagini, video e foto, affidandolo alla rete e alla discrezione di chi lo riceve.
Qui iniziano i problemi.
La privacy dei messaggi non è solo un problema di software
Il primo problema è quello dell’effettiva sicurezza dell’applicazione: la crittografia è utile per evitare attacchi o furti dall’esterno ma se il telefono non ha un blocco schermo, o se il codice di sblocco è condiviso, allora è molto facile per terze persone accedere ai contenuti.
Per non parlare di quando si usa l’applicazione di messaggistica nel formato web, magari in un pc connesso ad una rete di lavoro.
E le foto? Nel caso della popolarissima WhatsApp le foto vengono automaticamente copiate in album dedicati nel momento stesso in cui si ricevono, e il telefono ne fa uno o più backup in rete a seconda delle impostazioni dell’utente. In una configurazione tipica sono almeno 3: backup dell’applicazione di messaggi sui loro server, backup di tutte le foto in cloud nell’account del telefono, backup di tutti i media del telefono quando collegato al pc.
Insomma, la fiducia di chi ci scrive potrebbe non essere così ben riposta.
Applicazioni che permettono di mandare messaggi personali che si cancellano
Esistono applicazioni studiate per la protezione dei messaggi che garantiscono che chi li riceve non possa manipolarli o diffonderli (volontariamente e non).
Inviare messaggi personali con Telegram
La più diffusa sicuramente è Telegram: un ibrido tra social network e chat che permette di impostare un timer di autodistruzione sui messaggi e le foto inviate.
- Vai su telegram.org https://telegram.org/ e scarica la versione dell’app che preferisci usare (è disponibile per sia per i telefoni e pc Apple, che per Android e Windows)
- Registra il tuo numero di telefono
- Avvia una chat segreta dal menù per le nuove conversazioni e seleziona il contatto
- Imposta un timer di autodistruzione per tutti i messaggi della chat (da un secondo fino a una settimana). Tutti i messaggi inviati in quella chat saranno eliminati trascorso il tempo previsto. Trovi il timer nelle informazioni
- L’applicazione invia una notifica se uno dei partecipanti salva uno screenshot.
Per approfondire le funzionalità e i limiti di Telegram visita il sito ufficiale https://telegram.org/faq/it#d-come-funzionano-i-messaggi-che-si-autodistruggono
Inviare messaggi segreti con Snapchat
Anche Snapchat nasce come social network dotato un’app di messaggistica integrata che cancella i messaggi appena vengono visti dal destinatario.
All’opposto di Telegram, Snapchat elimina automaticamente i messaggi quando vengono visti dal destinatario. È richiesta una procedura dedicata solo se si vuole che vengano conservati.
Anche gli Snap (foto e video) vengono eliminati non appena visti da tutti e comunque non oltre 30 giorni dall’invio.
Per iniziare a inviare messaggi segreti basta quindi scaricare l’applicazione e collegarsi con i propri contatti.
In generale, Snapchat tende a non conservare i contenuti sui propri server, e questo vale anche per tutti i tipi di post condivisibili sul social network: https://support.snapchat.com/it-IT/a/when-are-snaps-chats-deleted
Proteggere la privacy di messaggi e navigazione con Dust
Un’applicazione più recente è Dust : oltre alla possibilità di cancellare i messaggi offre anche un browser in incognito per le ricerche web personali.
Dust è un’applicazione sviluppata appositamente per proteggere la privacy dei messaggi. Per questo impone alcune misure di sicurezza: si può accedere solo dal telefono che è stato configurato e verificato. Inoltre è possibile eliminare i messaggi manualmente (anche prima che il destinatario li abbia visti), o impostare l’autoeliminazione nel momento della lettura. In ogni caso vengono eliminati dall’applicazione e da ogni backup dopo 24 ore.
A differenza di Telegram e Snapchat Dust non solo invia una notifica in caso di screenshot, ma nasconde dalle chat il nome e numero del mittente. In tal modo ogni foto della chat non sarà riconducibile all’autore. Questo la rende molto più sicura sia di Telegram che di Snapchat.
Per inviare messaggi privati con Dust:
- Vai su https://usedust.com/ e scarica l’applicazione per Android o iOS
- Inserisci il tuo numero di telefono e il codice di verifica che ricevi via SMS
- Scegli un nome per il tuo profilo
- Imposta i tuoi messaggi su “dust” (auto distruzione)
Tutto quello che dirai potrà essere screenshottato contro di te
Ci sono molte leggi in Italia che proteggono dalla condivisione della corrispondenza privata, a partire dall’inossidabile articolo 15 della costituzione fino alla recentissima risoluzione sul revenge porn (cioè la condivisione di foto e testi intimi a scopo vendicativo).
Chi ha familiarità con il fenomeno del cyberbullismo sa che in realtà qualunque foto e video personale, anche dal contenuto del tutto neutrale, può essere decontestualizzata e montata ad arte per umiliare la persona raffigurata.
Altri tipi di messaggi che richiedono un’attenzione speciale sono quelli che contengono foto di documenti personali, carte di credito e dati sensibili. Ci sono documenti fiscali e di lavoro che troppo spesso si trovano a viaggiare su mezzi impropri, per la fretta o per superficialità.
L’errore principale dietro queste distorsioni è pensare che il mondo virtuale sia in qualche modo effimero e lontano quando è vero proprio l’opposto: nel momento in cui si invia una foto privata o si scrivono cose personali si crea un contenuto reale che ha molta più permanenza di qualunque altro ricordo o affermazione fatta a voce. Si genera un file che verrà salvato e copiato in centinaia di ridondanze e che, se condiviso sui social, diventa di proprietà del social network stesso.
La creazione di un contenuto o un messaggio lega l’autore e il ricevente ad una responsabilità che non ha paragoni nel mondo cosiddetto reale. Il mondo delle frasi dette a voce alta, riviste, rimangiate, e spesso mai più ricordate. L’adozione di applicazioni idonee è solo il primo passo, soprattutto nel caso dei giovanissimi. Essi devono infatti compiere un ben più complesso processo di crescita che li porti ad essere cittadini digitali consapevoli e felici.