OnlyFans è una tra i social media in più rapida crescita in questo momento grazie ad un aumento esponenziale delle iscrizioni, durante quest’anno di lockdown, con un guadagno di quasi 200.000 nuovi utenti ogni 24 ore e un aumento del 75% delle iscrizioni.[1]
Come funziona?
OnlyFans è un social media basato sugli abbonamenti. Chiunque può iscriversi a questa piattaforma e può pubblicare contenuti, video e foto decidendo di far pagare una quota al pubblico intenzionato ad accedere a questi contenuti.
I creatori di contenuti sono molto vari: da celebrità e influencer a musicisti, chef e istruttori di fitness. Onlyfans è anche molto popolare per i contenuti pornografici.
L’aumento di creatori di contenuti e abbonamenti ha visto un’ulteriore crescita da quando Pornhub ha limitato l’upload di materiale video e fotografico “amatoriale” solamente ad utenti certificati. Limite, questo, che pare non esserci in Onlyfans.
Una crescita dunque non priva quindi di controversie, principalmente legate alla grande quantità di contenuti pornografici sulla piattaforma.
Un articolo del New York Times nel 2019 ha affermato che la piattaforma “ha cambiato per sempre il lavoro a luci rosse” e ci sono state segnalazioni di alcuni intrattenitori adulti che fanno somme a sei cifre ogni anno.[2]
A parte il contenuto sessuale e pornografico, molti streamer e creatori di contenuti lo vedono come una seconda fonte di entrate. I musicisti, ad esempio, sono in grado di collegare i loro account Spotify alla loro pagina, presentando la potenziale esposizione ai talenti insieme alle entrate che i servizi di streaming musicale non forniscono da soli. OnlyFans gestisce anche un “programma di referral”, che consente a coloro che hanno un seguito più ampio di ricevere una commissione del 5% sui guadagni da coloro che si iscrivono tramite il proprio link di riferimento, per 12 mesi.
Quali rischi presenta Onlyfans?
Il lavoro sessuale e la pornografia sono un mezzo di guadagno molto popolare sulla piattaforma, nonostante non siano pubblicizzati nel sito e blog ufficiale [3] dove invece vengono condivisi esempi virtuosi e possibilità date dal condividere tutt’altro tipo di materiale.
Il social media prevede delle limitazioni in base all’età. Per condividere i propri contenuti, gli utenti devono avere almeno 18 anni e devono fornire un selfie insieme a un documento d’identità con foto e un indirizzo registrato. Tuttavia, sono state sollevate preoccupazioni sull’efficacia di questo processo, con segnalazioni di adolescenti che utilizzano ID presi in prestito per creare un account.
Purtroppo una pratica sempre più diffusa vede i minori vendere sempre più foto o video sessualmente esplicite sulla piattaforma.
Un altro elemento di rischio da non sottovalutare è che i link di Onlyfans possono essere condivisi in tutti i social, quindi è possibili trovarli sulle bio di Instagram e TikTok (e in qualunque altro social media) aumentando la semplicità di accesso a questi contenuti.
Più aumenta la diffusione di questi contenuti, la facilità di produzione e di accesso più aumenta la percezione condividere e guadagnare materiali video con questa piattaforma sia molto semplice, facile e veloce.
“Quindi perché non mettermi un po’ in mostra anche io in questi social ed ancora più in mostra in Onlyfans? Così facendo potrei guadagnare un po’ di soldi facili? Tanto lo fanno in tantissimi!” è un ragionamento che rischia di diffondersi molto velocemente.
Un modo di vivere, raccontare e condividere la propria intimità e sessualità molto triste e che rischia di mettere in moto un processo virale vizioso dal quale stare molto attenti.
Quindi che fare?
Come sempre dobbiamo condividere con i più giovani l’insegnamento di pensare in modo critico e di prestare attenzione ai contenuti che la rete ci offre.
Che cosa ci sta raccontando un ragazzo o un ragazzo che condivide questo tipo di contenuti on-line a pagamento?
Quali possono essere le conseguenze sulla sua reputazione on-line a medio/lungo termine? Queste sono per esempio due domande utili per riflettere su questo triste fenomeno.
Condividiamo sempre la buona prassi di segnalare i contenuti inadatti che troviamo on-line. Su Onlyfans, Instagram, TikTok, Facebook, Wikipedia…dove volete!
Per rendere la rete un posto migliore serve sviluppare la consapevolezza che essere buoni cittadini digitali vuol dire “fare qualcosa”. Non fregarsene ma segnalare, denunciare e nel dubbio chiedere.
Un suggerimento utile per tutti e per tutte le fasce d’età perché – ricordiamoci – il boom di questo social non è solo tra i giovanissimi ma principalmente tra molti adulti.
[2] https://www.nytimes.com/2019/02/09/style/onlyfans-porn-stars.html