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Piattaforme come Discord e giochi come D&D sono perdite di tempo o occasioni per socializzare? Oggi ascoltiamo il punto di vista di Riccardo, ragazzo di 16 anni che ha voluto condividere con noi il suo pensiero. Voce ai giovani!

Web come strumento di socializzazione

Spesso si tende a considerare il web uno strumento di divisione sociale, un mondo in cui i giovani si rinchiudono quando non hanno amici nella speranza di poter intrattenersi a lungo senza aver bisogno di approcciarsi alla realtà, ma se fosse invece l’opposto?

Nella mia esperienza di ragazzo sedicenne, la rete e in particolare l’applicazione Discord, sono stati gli strumenti da me utilizzati per poter creare legami e amicizie in un periodo in cui altrimenti non sarebbe stato possibile, ovvero il lockdown 2020-2022.

Discord è una piattaforma che funge essenzialmente da chat vocale e scritta che permette a persone con interessi simili di riunirsi in gruppi online per creare legami. Possiamo definirlo una specie di “Whatsapp per nerd”. Nel mio caso mi ha permesso di trovare un gruppo di amici con cui ho iniziato a giocare al famoso gioco da tavolo Dungeons and Dragons (D&D), che mi ha dato l’opportunità di superare alcune mie timidezze e sbloccarmi successivamente anche in altri ambienti sociali.

Discord

Discord e la sua interfaccia

 

D&D è un gioco di ruolo che un tempo era vincolato alla formula del “pen and paper” in cui i giocatori, che si trovavano dal vivo nella stessa stanza, tramite un regolamento fatto di magie e mostri stravaganti, interpretavano un personaggio in un ambientazione fantasy, come nella famosa serie Stranger Things.

Oggi il limite di doversi trovare fisicamente nella stessa stanza non esiste più. Infatti, grazie a Discord e un’altra applicazione, Roll20, che funge da interfaccia di gioco, è possibile per persone provenienti da tutto il mondo trovarsi a giocare assieme nella stessa stanza virtuale online. Potremmo usare appunto il termine “mouse and keyboard” per indicare questo nuovo approccio al gioco di ruolo.

Roll20

Roll20 e la sua interfaccia per il gioco di ruolo online

 

Perciò trovo che il gioco di ruolo in rete sia un mezzo di aggregazione con un potenziale inespresso notevole, che potrebbe giovare soprattutto a chi, come il me di qualche anno fa, ha interessi peculiari e non molta capacità di socializzazione. È quindi utile ai giovani per riunirsi, divertirsi e migliorare nella relazione col prossimo.

Qualità del tempo online

Possono o devono i rapporti sul web sostituire quelli che si intraprendono nella realtà? Assolutamente no, tuttavia possono essere affiancati ad essi e non devono essere sminuiti in quanto “virtuali”. Un errore infatti che molti genitori fanno è porre un limite di tempo che un ragazzo deve passare sui dispositivi digitali.

Ovviamente non si può passare tutto il tempo in rete, ma bisogna che si inizi a notare che il tempo passato online non ha sempre lo stesso valore. Infatti se il tempo speso sui social può spesso essere considerato “svago” o “distrazione”, Internet nel suo complesso è uno strumento impressionante in fatto di divulgazione culturale, tramite siti d’informazione o di sensibilizzazione riguardo a determinati temi. Dunque ciò che va limitato, secondo la mia opinione, è il tempo speso a far nulla sui social e che non porta ad alcun tipo di arricchimento personale a cui non va dato lo stesso peso del tempo impiegato a leggere un articolo, ad esempio.

D&D Luxastra

Luxastra – progetto italiano che ha pubblicato su YouTube alcune campagne di gioco di D&D e Pathfinder

La vita on-life

Dopotutto oggi il mondo reale è permeato dall’influenza di quello digitale talmente profondamente da essersi quasi fuso con esso (da qui il termine on-life, citato in molti articoli che trattano di digitalizzazione). Per concludere quindi, ritengo che il tempo passato sulla rete non vada sminuito né demonizzato, ma che venga insegnato ai giovani ad impiegarlo in modo che possa avere un impatto positivo sulla loro vita.

Partecipa anche tu!

Se sei un adolescente e ti piacerebbe condividere il tuo punto di vista scrivici a: gregorio@socialwarning.it

 

Riccardo Pippa

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